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Conte-De Bruyne, il precedente Lautaro non c'entra. Ma c'è un aspetto in comune

Quando era all'Inter, l'attuale tecnico dei partenopei ebbe un durissimo scontro con l'attaccante argentino. Ma con Kevin la situazione è ben diversa.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

29/09/2025 15:39 - Campionato
Conte-De Bruyne, il precedente Lautaro non c'entra. Ma c'è un aspetto in comune

Ci sta provando Kevin De Bruyne a mettere qualità nel Napoli di Antonio Conte. Il belga corre anche tanto, ma nel complesso non gli manca ancora il fuoco sacro (di cui è dotato) per riuscire ad incidere come sa. In attesa di ritrovare la migliore fluidità di gamba, l'ex City prova a sopperire con la classe dei suoi piedi tra lanci lunghi, punizioni e rigori. 


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Ad oggi è il miglior marcatore azzurro con 3 gol realizzati. Uno anche ieri contro il Milan: sul dischetto si è presentato ancora una volta lui ed ha spiazzato Maignan. Dopo aver segnato ha pure evitato la polemica con il portiere rossonero che ritardava la consegna del pallone finito in fondo al sacco. Qualche minuto dopo il cambio: Conte voleva allargare il gioco sugli esterni e dunque ha inserito prima Neres, poi Noa Lang.


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E c'è un retroscena da raccontare: Kevin è tornato in panchina senza dare la mano al tecnico e ha aggiunto qualche imprecazione, ma è difficile avere la certezza sull'indirizzo: era davvero rivolte al mister? Nulla di grave, comunque, Conte ha tenuto a sottolineare che essere dispiaciuti per un risultato ci sta, tuttavia che nessuno si azzardi a commettere errori nei suoi riguardi, fuoriclasse compresi. Qualcuno in queste ore sta ricordando cosa accadde a Milano, sponda Inter, con Lautaro: l'attaccante argentino si arrabbiò per il cambio e diede un calcio ad una bottiglietta. Conte gli disse: "Fenomeno del ca..o, i calci devi darteli in faccia". Sono episodi diversi che non hanno nulla in comune se non un aspetto: Antonio non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e comanda lui.

Contro il City tutti esaltarono la classe di De Bruyne, professionista impeccabile, dopo il cambio al minuto 21 a causa dell'espulsione di Di Lorenzo. Nessun gesto di rabbia, ma solo tanta comprensione e rispetto per il proprio allenatore. Cosa è cambiato in così pochi giorni? Un momento di rabbia ci può stare, creare casi non è giusto anche se oggi quel che è follia (ovvero cambiare completamente idea da un secondo all'altro) è diventato normalità.


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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