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Pirlo ricorda: "De Rossi trovò un'estintore e lo scaricò su Gattuso. Mi ritrovai un mostro in mutande..."

Nel suo libro autobiografico l'ex centrocampista ha raccontato un aneddoto divertente su Gennaro Gattuso ai tempi della Nazionale.



01/06/2025 13:45 - Interviste
Pirlo ricorda: De Rossi trovò un'estintore e lo scaricò su Gattuso. Mi ritrovai un mostro in mutande...

Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso sono stati compagni al Milan e in Nazionale. In un estratto del suo libro autobiografico, l'ex regista aveva rivelato un episodio: "Pareggiando in Irlanda ci eravamo qualificati per il Mondiale del 2010 in Sudafrica, quindi l’ultima fatica del girone contro Cipro – in programma a Parma quattro giorni dopo – era diventata una specie di amichevole. Di fatto inutile e come tale l’abbiamo preparata".


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"Tra un impegno e l’altro Lippi ci ha concesso una serata libera, a Firenze, siamo andati a cena quasi tutti insieme, Gattuso no, è rimasto in ritiro. Quando siamo tornati eravamo abbastanza ubriachi, anzi molto ubriachi, abbiamo chiacchierato nella hall, non avevamo sonno, dovevamo trovare qualcosa da fare per passare il tempo e l’idea è stata la stessa per tutti: “Andiamo a rompere i coglioni a Rino”. Che stava già dormendo, con la papalina in testa. Mentre salivamo le scale per raggiungerlo in stanza, De Rossi ha trovato un estintore e l’ha preso: “Vado a spegnere Gattuso”.


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"Abbiamo bussato, lui ha aperto, con gli occhi stropicciati, Daniele gli ha scaricato addosso tutto quello che c’era là dentro ed è scappato a nascondersi nella sua camera, che poi era anche la mia. Mi ha lasciato in balia di quel mostro in mutande e pieno di schiuma, che gridava concetti sconnessi; ascoltandolo però avevo capito che si era risvegliato completamente. Che aveva ritrovato una certa lucidità. Ho tentato di scappare, ma ero spacciato in partenza, lo sapevo. Quando alle tue spalle c’è Gattuso che ti vuol fare del male, puoi correre finché vuoi, ma alla fine in qualche modo riuscirà a prenderti. Che tu sia gazzella o leone. De Rossi, con la serratura ben chiusa, faceva lo spiritoso: “Cosa sono questi rumori? Li ho già sentiti nei film di Bud Spencer e Terence Hill…”. Era Rino che mi stava facendo vedere la sua collezione di schiaffi. Ha salutato ed è ritornato nei suoi appartamenti, perché è fatto così, o gioca o resta in ritiro, non si dà alla pazza gioia, non vuole cali di concentrazione, non sopporta la sensazione di aver lasciato qualcosa di intentato per provare a vincere una partita" ha concluso Pirlo.

 


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Giuseppe BiscottiGiuseppe Biscotti
Laureato in economia aziendale, è giornalista pubblicista dal 2021. Nato e cresciuto a Caserta, collabora dal 2017 con testate online. Segue il calcio con esperienze da inviato negli stadi di Serie A.

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