"Fui vicino al Napoli prima di Lippi, Ferlaino non mi prese perché ero vestito di nero"
Gigi Cagni, ex tecnico, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per analizzare il momento del Napoli di Conte. Ed ha raccontato anche un retroscena.

Gigi Cagni, ex allenatore di Sampdoria e Parma, tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre ed ha parlato non solo della squadra di Antonio Conte che è in testa alla Serie A dopo sei giornate, ma anche di un curioso aneddoto che lo riguarda.
Queste le sue parole: "Tutti gli allenatori oggi incidono molto più di quando io allenavo, sia perché in campo c’erano 3-4 leader a squadra ma anche per lo staff composito che hanno oggi. Conte e Gasperini sono in testa non a caso, dal momento che hanno esperienza e preparazione. Gli allenatori giovani e meno esperti hanno maggiori difficoltà a risolvere le questioni complesse che trovano e non è questione di preparazione. Quando, ad esempio, ho sentito che Cuesta, allenatore del Parma, diceva che ha sì 29 anni ma è solo un numero, beh per me ha detto una cavolata perché non può avere l’esperienza in maniera fisiologica".
Poi ha aggiunto: "In ogni caso la Roma deve mettere a posto troppe cose, non ha il goleador, è prima perché ha subito solo due reti. Gasperini lo sa che al momento sta facendo cose eccezionali, rendendo la Roma aggressiva, grintosa ed avendo qualità. Tuttavia, analizzando quello che ho visto sinora, Napoli, Inter e Milan sono le più forti. De Bruyne e Hojlund che stanno facendo bene non mi sorprendono, perché quando c’è la qualità non può che venire fuori prima o poi. In ogni caso se Roma e Napoli terranno al primo posto o meno non mi esprimo, perché dobbiamo aspettare almeno dieci giornate, perché in 10 gare è possibile che si siano affrontate anche le big della serie A. Il Napoli ha perso col Milan dove lo scorso anno aveva vinto? Non sarei preoccupato perché ascolto Conte, che ha detto proprio a Milano ‘fidatevi’, e quindi ha già tutta in testa la strategia della stagione. Ha affermato anche che non guarda ai gol subiti ma a quelli segnati. Di certo non gli fa piacere incassare gol ma ha cambiato idea tattica, forse anche in funzione della Champions".
Poi il racconto: "Ho sfiorato di allenare il Napoli prima che scegliessero poi Marcello Lippi. Mi incontrai a Bergamo con Ferlaino, ho saputo dopo qualche tempo che l’ingegnere non mi prese perché avevo il vestito nero".






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