Scopriamo lo Sporting di Borges. I lusitani sono un gruppo temibile
Alla scoperta dello Sporting, la squadra portoghese è allenata da Rui Borges. Principi di gioco, punti di forza e di debolezza dei lusitani.

Esordio di Champions League allo stadio Diego Armando Maradona per il Napoli contro l’osso duro Sporting Lisbona, reduce dalla sonante vittoria casalinga ai danni dei kazachi del Kairat nella prima gara del girone. Conosciamo meglio la compagine portoghese.
Alla scoperta dello Sporting di Rui Borges
IL DOPO AMORIM. I lusitani hanno gestito al meglio il post Amorim scovando uno di quegli allenatori per i quali di dice che avessero già questa indole quando erano calciatori, Rui Borges, il quale dopo una carriera in campo non ad altissimi livelli, adesso da allenatore si sta affermando su standard sempre più alti e ha condotto lo Sporting al titolo di campione di Portogallo. Borges ha ereditato la passione per questo sport dal padre Manuel, eppure da calciatore non è mai riuscito ad andare oltre le categorie inferiori portoghesi. Nella sua città natale di Mirandela ha iniziato la carriera sia da calciatore che da allenatore. Uomo molto cauto e riservato, anche oggi che è arrivato alla fama quando è in vacanza preferisce spendere lunghi soggiorni nella sua Mirandela per ritrovare pace e serenità, non è dunque certamente una persona che ama far parlare di sé. L’attenzione che ha per i legami personali la si denota anche negli spogliatoi delle sue squadre, al punto da puntare molto su una forte connessione emotiva con i suoi giocatori e preferisce sempre un dialogo in più con ogni membro della rosa. Questo perché una delle sue priorità è quella di avere una squadra coesa e in cui tutti si sentano utili e apprezzati, e anche chi non gioca tanto ha spesso dei momenti di dialogo con l’allenatore nel quale può capire quali sono le sue scelte. Borges già quando giocava aveva compreso che il suo futuro dopo il ritiro sarebbe stato in panchina ed ora, dopo alcuni anni di gavetta, sta raccogliendo i frutti del suo lavoro. Dopo il titolo vinto in campionato, a Lisbona è già un idolo dei tifosi perché ha saputo rialzare la squadra un po’ scossa dopo l’addio di Ruben Amorim, partito in direzione Manchester United: le uniche due sconfitte in campionato sono infatti arrivate tra fine novembre e inizio dicembre, prima del suo arrivo in panchina al posto di Joao Pereira. Ma il percorso verso il successo è partito con il Mirandela con il quale ha conquistato un quarto posto nel campionato di quarta divisione quando l’obiettivo era soltanto quello di mantenere la categoria, passando nel 2018/19 per un’altra grande impresa conquistando un undicesimo posto con l’Academico Viseu in seconda divisione, per proseguire sempre in seconda divisione con il Mafra, dove ha condotto questo club al sesto posto da febbraio a giugno 2023 ottenendo il miglior piazzamento nella storia della società. Infine, nel 2023/24 arriva finalmente l’esordio di Rui Borges nel massimo campionato portoghese con la Moreirense e poi col Vitoria dove lancia tanti talenti importanti fra cui Alberto Costa, trasferitosi lo scorso gennaio alla Juventus. Con il Vitoria storica è stata la qualificazione in Conference League e questo traguardo gli è valso poi la prestigiosa chiamata dello Sporting a dicembre 2024, per il quale ha siglato un contratto fino al 2026. Oggi l’intera Europa sta imparando a conoscere il suo calcio.
ASSETTO TATTICO
Borges alterna principalmente tra il 3-4-3 ereditato, in parte, dall’era Amorim, usato quando vuole maggiore solidità difensiva e ampiezza nella spinta sulle fasce, e il 4-2-3-1, quando bisogna avere smalto offensivo con attaccante centrale, trequartisti/ali che supportano, mediani che danno copertura. Questo sistema viene utilizzato nelle partite europee e contro avversari meno chiusi.
PRINCIPI DI GIOCO
Il possesso palla è usato come mezzo per controllare il ritmo, costruire dal basso, cercare micro-superiorità. Non è solo possesso sterile: Borges vuole che la squadra muova il pallone velocemente quando serve cambiare ritmo, specialmente contro difese che si abbassano. Quanto all’utilizzo delle fasce, gli esterni e i difensori laterali offrono ampiezza, cercano uno-contro-uno, cross, oppure dialoghi con i mediani/ali. Inoltre il movimento della punta centrale (o delle punte) non serve solo alla finalizzazione, ma anche per attirare difensori, aprire spazi per le ali o per incursioni dal centro. La fase difensiva e transizioni è caratterizzata da pressing alto e riconquista rapida. Quando l’avversario difende con blocco basso, la squadra deve essere brava a muovere palla e giocare negli spazi, creando ampiezza e cercando superiorità numerica o tagli interni.
INTERPRETI PRINCIPALI
Difensori
Goncalo Inacio è un difensore centrale di talento, che gioca anche per la nazionale portoghese.
Ousmane Diomande è un altro difensore centrale chiave per la squadra.
Centrocampisti
Morten Hjulmand capitano dello Sporting e della nazionale danese, è un centrocampista molto forte e di livello internazionale.
Giorgi Kochorashvili, mediano georgiano box to box, ottima resistenza e buon tiro dalla distanza.
Attaccanti
Pedro Goncalves si distingue per il suo contributo nel segnare gol, è uno dei marcatori più prolifici della storia dello Sporting.
Francisco Trincao, un attaccante molto efficace, che offre variegate opzioni offensive.
Luis Xavier Suarez, possente centravanti colombiano che sa attaccare bene la profondità e agire anche in rifinitura.
Geovany Quenda, giovane esterno offensivo mancino, tutto velocità, dribbling e imprevedibilità.
PUNTI DI FORZA
Solidità psicologica e gestione del gruppo
Borges ha portato calma, fiducia, buon ambiente. La squadra ha ricostruito un’identità dopo un periodo di instabilità con Pereira.
Capacità di adattarsi
È flessibile nei moduli e nei ritmi: se l’avversario pressa, cerca alternative; se serve controllare, rallenta il gioco; se serve spingere, alza linee e intensifica.
Offensiva variegata
Buone soluzioni con attaccante centrale e contributi dalle fasce e dai trequartisti; presenza di giocatori con qualità tecniche per creare opportunità e “momenti di ispirazione”.
Gestione delle partite difficili
Riesce a controllare partite inizialmente statiche o contro blocchi bassi, cercando di rompere tramite qualità individuale o cambi tattici (sostituzioni, variazioni di modulo) come l’ingresso di giocatori più “scattanti”.
DEBOLEZZE E LIMITI
In alcune partite, la squadra appare troppo lenta nella costruzione quando l’avversario abbassa molto le linee; in queste situazioni servirebbe più velocità nelle verticalizzazioni.
Errori nei momenti di euforia o nei finali di partita: qualche calo di concentrazione, qualche rischio difensivo.
Dipendenza fisica e atletica: per mantenere alto il pressing e l’intensità servono giocatori in forma e resistenti; gli infortuni o la stanchezza possono pesare.












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