Pastore: "Ai napoletani è arrivata la bella notizia. Conte ammonito, perché Lautaro è protetto?"
Rosario Pastore, in passato firma de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato i principali contenuti della sfida del Maradona tra Napoli e Inter.

Rosario Pastore, giornalista, ha commentato la vittoria del Napoli sull'Inter (grazie ai gol di De Bruyne, McToimay e Anguissa) attraverso i propri canali social. Dalle intuizioni di Antonio Conte all'atteggiamento assurdo di Lautaro nei confronti di Conte, interessante come al solito la sua analisi.
Napoli-Inter, l'analisi di Rosario Pastore
Queste le sue parole: "Nunc est bibendum, ora c'è da bere, da festeggiare. Rubo a piene mani il primo verso dell'ode del poeta Orazio in onore di Ottaviano Augusto, scritta dopo che a Roma era giunta la notizia della morte d Cleopatra. Ai napoletani, nella tarda serata, è arrivata invece la buona novella. No, non della morte dell'Inter, ci mancherebbe, è un augurio che non si fa a nessuno, ma, questo sì, della resurrezione della squadra di Conte. Il paliatone olandese era stato forte, tale da poter frastornare chiunque. Ed ammetto che temevo il contraccolpo al Maradona. E poi, arrivava la formazione nerazzurra, che sarebbe scesa in campo con il dente avvelenato dopo la cocente delusione nel finale del campionato scorso, e lo si è ampiamente notato, visto il comportamento nervosetto anzichenò di qualcuno dei loro giocatori. E invece no, signori miei. Perché il Napoli ha trovato nel suo DNA i geni della squadra di rango. Allenata da un tecnico che avrà tutti i difetti caratteriali del mondo (e chi se ne frega) ma, specie in periodo di turbolenze, sa come uscirne".
IL RIGORE - La vittoria, che si sarebbe tramutata in trionfo, ha avuto il "la" dalla massima punizione concessa dal direttore di gara. Un episodio che ha fatto scoppiare di rabbia l'ambiente nerazzurro. Arbitro circondato dagli interisti, stretto da ogni parte, con un fervore a mio parere eccessivo. Ora, il contatto su Di Lorenzo c'era stato, non c'è verso. Giovanni era lanciato contro la porta avversaria, la corsa è stata impedita dal piede dell'avversario che ha urtato la sua gamba. Rigore non nettissimo, ma se ne sono visti altri molto meno evidenti. Che, però, guarda un po', non hanno suscitato la reazione prima in campo, poi fuori e infine, forse la più scandalosa, da parte del circo di Dazn. Sembrava una danza dei Sioux che stavano disseppellendo l'ascia di guerra. Il solo Ciro Ferrara, poveretto, cercava di rimettere la discussione su un binario corretto, ricordando che il Napoli aveva vinto non per 1-0 ma per 3-1. Niente da fare. La parola è passata a Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, che giudicava addirittura determinante l'episodio. E lo si stava a sentire, come se stesse leggendo il Vangelo. Davvero da non credere. E potete star sicuri che la stampa amica continuerà a fare un casino del diavolo, col risultato di condizionare, davvero, gli arbitraggi delle prossime partite dei partenopei. Non entro nel merito del vento che spira all'interno delle varie redazioni sportive. Penso solo che, se ci fosse una concorrenza vera, con più emittenti che offrono lo stesso servizio, si potrebbe almeno scegliere a chi dare i soldi dell'abbonamento.
LAUTARO - Un discorsino a parte merita questo signorino che si sta distinguendo sempre di più e certamente non per le sue doti, indiscutibili sia chiaro, di calciatore. Ancora una volta gli è stato risparmiato un cartellino giallo per un'entrata fallosissima. Ma il massimo si è visto quando si è messo a provocare Conte, che ha reagito. Il risultato? L'allenatore del Napoli è stato ammonito, l'argentino no, nonostante da lontano continuasse a prendere in giro il tecnico. Mi chiedo per quale motivo gli arbitri continuino a proteggere questo soggetto.
INFORTUNI - Credo che un discorso a parte meritino anche i molti, troppo giocatori del Napoli costretti a fermarsi per problemi fisici. Ribadisco: non per scontri di gioco ma a causa di infortuni per problemi vari. C'è qualcosa da cambiare nella preparazione? I muscoli sono stati sforzati troppo e ne risentono pesantemente? Si cerchino al più presto le cause, il Napoli non può permettersi di perdere altri giocatori importanti. L'ultimo in ordine di tempo, De Bruyne, subito dopo la trasformazione del rigore. La meccanica dello stop è stata maledettamente vicina a quella occorsa al suo connazionale Lukaku, bloccatosi dopo uno scatto. E' sperabile che il problema venga superato al più presto, visti i tanti impegni che attendono la squadra.
McFRATM - Dopo la doppietta, purtroppo inutile ad Eindhoven, lo stupendo gol che ha significato il 2-0 per il Napoli e che ha reso meno preoccupante il rigore dato all'Inter (poi ci avrebbe pensato Anguissa (Anguissa, per favore, caro Pardo, non Anguissa) a siglare il 3-1 definitivo. Sembra proprio tornato il McTominay che aveva fatto impazzire d'entusiasmo il popolo azzurro nell'anno del quarto scudetto. Ora, con De Bruyne fuori per chissà quanto tempo, Conte potrà restituirlo a quella posizione e a quei compiti che erano risultati determinanti. Una considerazione che attenua l'amarezza per l'infortunio a Kevin.
CONTE - Infine, un accenno all'allenatore dal carattere fumantino. Ed all'intuizione di Neres spostato al centro dell'attacco del Napoli. Una mossa che ha creato problemi nella difesa nerazzurra, consentendo alle mezzali inserimenti frequenti e pericolosi per la difesa dell'Inter. La vecchia quercia salentina ha ancora parecchio da insegnare alle giovani generazioni. Per ultimo, un appunto a Ferrara che, parlando del momento del Napoli e dei tanti infortuni, ha detto: "Un proverbio recita che adda passà 'a nuttata". Vero, caro Ciro. Solo che non si tratta di un proverbio, ma di una delle battute più significative di "Napoli milionaria". Diamo ad Eduardo De Filippo ciò che Eduardo De Filippo merita"
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