Lucca, non è finita: la soluzione che aiuterebbe il giocatore e Conte
Lorenzo Lucca, in questo momento, viene praticamente etichettato come il "problema del Napoli" perché non produce gol. Ma c'è una soluzione che aiuterebbe lui e Antonio Conte.

Il Napoli sta attraversando una fase delicata della stagione. Gli infortuni hanno rallentato la crescita della squadra e obbligato Antonio Conte a reinventare più volte struttura e idee offensive. In tutto questo, i riflettori finiscono inevitabilmente su Lorenzo Lucca, il centravanti arrivato in estate con aspettative importanti e che invece fatica a trovare la via del gol.
Ma ridurre tutto a una questione realizzativa sarebbe semplicistico. Qui il problema è tattico, prima ancora che mentale. Lucca è stato consegnato al talento della critica come "centravanti che non segna". Ma nessuno si ferma a chiedersi: è stato davvero messo nelle condizioni di segnare? La risposta, guardando le partite degli azzurri, sembra essere no. Viene spesso utilizzato spalle alla porta, con compiti da pivot puro, in un lavoro sporco che lo allontana dall'area e forse ne limita le qualità.
E allora la soluzione potrebbe essere sorprendentemente semplice: cambiare il suo ruolo senza cambiarlo. Lucca sta soffrendo perché viene trattato come un centravanti alla Lukaku, quando invece è un attaccante che dà il meglio correndo in profondità, non fungendo da torre statica. Ha progressione, potenza, gamba, ma viene costretto a fare il lavoro più lontano dalle sue corde: ricevere palla con l'avversario addosso e gestire il gioco spalle alla porta.
La svolta può arrivare da una scelta tattica meno rigida: affiancargli un compagno, una seconda punta - o un trequartista avanzato - che lo liberi da certe responsabilità. Lasciargli campo davanti, permettergli di attaccare lo spazio, ridargli il pallone in corsa e non in staticità. Più attacco verticale e meno fraseggio sterile. In parole povere: farlo diventare un attaccante, non un paracarro tattico.
Questa trasformazione non sarebbe un esperimento azzardato, ma un adattamento alla sua natura tecnica. A Udine Lucca segnava perché usciva dal traffico e attaccava metri veri, non centimetri. Al Napoli può farlo ancora, ma va liberato dalla gabbia interpretativa che oggi lo rende prevedibile e frustrato.
Il tempo per scrivere una storia diversa c'è tutto. Ma il tempo, da solo, non cambia niente. Cambiano le idee. Cambiano le scelte. Cambia il coraggio di provarle.
Conte lo sa: il valore di un centravanti si misura anche da come lo si usa. E Lorenzo Lucca, se messo nelle condizioni giuste, può ancora ribaltare ogni giudizio. Forse basta solo cambiare prospettiva. O, ancora meglio, cambiare compiti.
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