Il fallimento del calcio italiano ha un nome e cognome. Ci pensò anche De Laurentiis
Il Napoli è il club italiano più solido dal punto di vista finanziario grazie a una politica, quella dei conti, che percorsa negli anni ha dato i suoi frutti. Ma nemmeno gli azzurri possono competere con certi colossi internazionali.

La Serie A non è più la meta dei grandi campioni internazionali. I big, quando sono nella fase più importante della loro carriera, rifiutano di approdare in Italia optando soprattutto per la Premier League, ma non solo. A dire di no al nostro campionato sono anche gli italiani.
Il fallimento del calcio italiano porta il nome e cognome di Giovanni Leoni. Il difensore classe 2006, prodotto del vivaio biancoscudato, è sbarcato al Liverpool, in Premier League. Il club inglese, dopo settimane di sondaggi e trattative, ha deciso di accontentare le richieste del Parma, società che deteneva il cartellino del giocatore. Il Liverpool, forte della propria enorme disponibilità economica, non ha esitato a muoversi in maniera decisa, convincendo i dirigenti emiliani ad aprire alla cessione.
L'affare Leoni-Liverpool sta a testimoniare lo stato comatoso in cui versa il campionato italiano. Nessuna squadra di Serie A ha potuto pareggiare l'offerta dei Reds nonostante il calciatore, al momento, sia "solo" un grande prospetto e non ancora un campione affermato. C'è da aggiungere che tra le società interessate al difensore c'era anche il Napoli di De Laurentiis. Quello azzurro è il club italiano più solido dal punto di vista finanziario grazie a una politica, quella dei conti, che percorsa negli anni ha dato i suoi frutti. Ma nemmeno il Napoli, come nessun'altra società di A, può competere con i colossi inglesi.








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