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Spalletti, battibecco con un giornalista: "Ma quanti anni ha? Non si prenda licenze che non sono sue"

Luciano Spalletti è apparso abbastanza nervoso per la domanda di un giornalista che gli ha fatto in apertura di conferenza stampa.


Alessandro SepeAlessandro SepeDirettore responsabile

25/06/2024 00:07 - Interviste
Spalletti, battibecco con un giornalista: Ma quanti anni ha? Non si prenda licenze che non sono sue

Luciano Spalletti dopo il pareggio a Euro 2024 contro la Croazia ha parlato in conferenza stampa. Il mister dell'Italia è apparso abbastanza teso. Un giornalista gli domanda: "Quella di oggi è sembrata una formazione dialogando anche molto coi giocatori? E' stato un patto coi calciatori?". Pronta la riposta di Spalletti che è apparso abbastanza stizzito da tale quesito. "Mi parla di patto... Ma lei quanti anni ha?". Il giornalista risponde ancora. "Io 51 anni".


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Spalletti prosegue:  "Io ho 65 anni, le mancano ancora 14 anni di pippe per arrivare alla mia esperienza... Lei lo dice perché è quello che le hanno detto. Io ci parlo coi calciatori, qual è il problema? E' un patto per gli altri? Questa è una cosa che le hanno detto, però non si prenda delle licenze che non sono sue, sono debolezze di chi racconta le cose. C'è un ambiente interno e un altro esterno e se nell'ambiente interno c'è chi racconta le cose non vuol bene alla Nazionale. Qual è la qualità della scoperta in questo caso qui? E' una cosa normalissima. Io ho fatto la tesi a Coverciano sul 3-5-2, poi gliela faccio vedere. Patto perché? Alla fine eravamo sei calciatori offensivi e l'abbiamo tenuta in equilibrio. Quelli che sono entrati sono stati dei giganti, l'hanno tenuta in equilibrio e fatto delle cose perfette mantenendo l'assetto di squadra".


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Poi aggiunge: "Noi abbiamo già giocato così ma la qualificazione è meritata per quello che s'è visto in campo, per ciò che s'è visto nel primo e nel secondo tempo il passaggio è meritato. Voi avete detto a me che era il girone della morte, non l'ho detto io. La Spagna è fortissima, la Croazia è fortissima, è gente abituata a questo tipo di partite qui. Per me quando si scende sotto il livello minimo è perché si sente il morso della pressione, però intanto fino a questo punto qui sono sempre cresciuti dal mio punto di vista. Poi io più che un patto torno a parlare dei calciatori e c'è da cambiare da una partita all'altra. Loro hanno diversi calciatori forti davanti, attaccanti e trequartisti che sanno giocare tra le linee e quindi mi sono preparato a questa partita qui. A un certo punto siamo calati senza che ce ne fosse bisogno, nonostante il sistema di gioco. Poi ci sono gli episodi: si prende un gol in cui ci mostriamo timidi e non so il perché, ma dopo la squadra ha fatto meglio. Bastoni ha avuto due occasioni di testa molto importanti".


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Alessandro SepeAlessandro Sepe
Direttore responsabile e co-fondatore di AreaNapoli.it, è giornalista pubblicista dal 2013. Laureato in letteratura e storia italiana, è da sempre appassionato di calcio e di giornalismo sportivo.

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