Sinagra: "Maradona ha origini italiane? Vi racconto cosa mi diceva Diego. Messi..."

Cristiana Sinagra, madre di Diego Armando Maradona jr, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Amore Campania nel corso della trasmissione I Tirapietre" condotta da Luca Cirillo, Donato Martucci e Francesco Capodanno. Queste le sue parole: “Argentina campione del Mondo? Tifo per l’Italia, ma è evidente che sono comunque contentissima per Maradona, per mio figlio Diego, per i tanti amici argentini che ho e anche per i tantissimi italiani che decenni e decenni fa furono costretti, soprattutto dopo la guerra, ad emigrare e andarono proprio in Argentina contribuendo alla crescita del paese. Tra gli argentini più del 70% ha origini italiane. Origini italiane di Maradona? Diego e la sua famiglia mi raccontavano che la mamma, ovvero Dalma Salvadora Franco, nota come “Dona Tota”, aveva origini italiane, in particolare campane, come mi confermò Diego. E a conferma di ciò una chiacchierata che feci con una delle sorelle, che viveva negli Stati Uniti, che era dispiaciuta perché non aveva chiesto il passaporto italiano. Il padre, Don Diego, invece, non mi risulta avesse origini italiane. L’Italia, comunque, è piena di argentini di origini italiane, ne conosco tantissimi. Una mia carissima amica ha i nonni italiani".

Poi ha aggiunto: "Messi? Paragonarlo a Maradona è follia. Fuoriclasse, uno dei migliori, ha vinto tanto, tantissimo, ma è un terreste. Non avrà mai il carisma e quella sfrontatezza di Diego, che diceva sempre quello che pensava. E nemmeno le qualità tecniche: abbiamo visto fare a Maradona cose irripetibili. Messi si è fatto "vestire" prima di alzare la Coppa del Mondo? Preferisco non commentare. Di Maradona conosciamo il suo pensiero anche politico e possiamo solo immaginare cosa avrebbe potuto fare, tuttavia ognuno fa come crede e mi tengo per me il mio pensiero. Immaginate se a trionfare fosse stata l'Italia al di là della mancata qualificazione: ci avrebbe fatto piacere vedere il capitano con la maglia coperta? Chissà...”.