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Prandelli: "Uno come Yamal in Italia ce lo saremmo lasciati sfuggire"

Profonda riflessione da parte di Cesare Prandelli sullo stato del calcio italiano. L'ex CT ha parlato al Corriere della Sera.


Alessandro SepeAlessandro SepeDirettore responsabile

20/09/2025 09:53 - Interviste
Prandelli: Uno come Yamal in Italia ce lo saremmo lasciati sfuggire

Interessante intervista del Corriere della Sera a Cesare Prandelli che ora lavora con la Figc al progetto giovani. L'ex CT della nazionale italiana ha sottolineato le difficoltà del calcio nostrano nel far crescere grandi talenti calcistici. Non riusciamo più a sfornare campioni.


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Prandelli e il suo pensiero su Yamal

Le parole di Prandelli: "La verità? Se dieci anni fa avessimo avuto la fortuna di avere un talento come Lamine Yamal sui campi delle giovanili, ce lo saremmo fatto sfuggire. I nostri allenatori gli avrebbero tolto la gioia di giocare e divertirsi ubriacandolo di schemi, diagonali, occupazione dello spazio, seconde palle e attacco alla difesa schierata. Nelle nostre scuole calcio da anni si va nella direzione sbagliata. D’accordo: non ci sono più gli oratori e non si gioca più per strada. Inutile fare battaglie di retroguardia. Ma adesso basta. Bisogna cambiare. Inculcare a ragazzini di 8, 9 o 10 anni i fondamentali che devono appartenere a un calciatore professionista, è una follia. Nel mio piccolo ci provo, non sarà facile, ma qualcosa va fatta".


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Prandelli parla del suo progetto

Prandelli riferisce: "Col presidente Gravina stiamo lavorando a un progetto della Figc che riguarda le scuole calcio. Agli under 14 che giocano a pallone non puoi parlare di “Falso Nueve”, di “appoggia e va”, di braccetti e di 4-3-3. Occorre assolutamente riconquistare l’aspetto ludico del calcio. Farli divertire ‘sti ragazzini. E se quello vuole dribblare: lo faccia. C’è tempo per insegnargli che questo è un gioco di squadra. Avrà tempo per le regole, per gli schemi. Continuando così, diciamo addio alla nostra scuola, alla nostra tradizione. Quella dei numeri 10, dei talenti, del calcio che sa difendere, ma sa anche attaccare e vincere".

Prandelli aggiunge: "Quando mi capita di andare in qualche scuola calcio, ascolto robe incredibili. A un ragazzino di 9 anni dicono: vai in posizione 5, scala in posizione 3. Una follia. Lasciateli liberi, la posizione la trovano loro. E se hanno talento, lo vedi subito. In Spagna non hanno barattato la cultura del pallone per scimmiottare gli altri. La Germania, come l’Italia, lo ha fatto. E la crisi è sotto gli occhi di tutti. Le contaminazioni sono fondamentali, per carità. Ma copiare per seguire le mode è assurdo".

Prandelli: "Poche partite mi divertono"

Il segreto per Prandelli è semplice. "Sono pochissime le partite che mi divertono. E in quelle c’è sempre un talento in mezzo al campo. Se hai 18 anni come Yamal o 40 come Modric, cambia poco: quella è gente che si diverte a giocare, ancora prima di pensare ai contratti, ai soldi, al successo. Gente che ha personalità, carattere, non contaminata da qualcuno che, magari a 8 anni, gli ha spiegato come si gioca a pallone. Salviamoli da questa follia. Proviamo ad impegnarci tutti. Dovessimo riuscirci, sarebbe bellissimo".


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Alessandro SepeAlessandro Sepe
Direttore responsabile e co-fondatore di AreaNapoli.it, è giornalista pubblicista dal 2013. Laureato in letteratura e storia italiana, è da sempre appassionato di calcio e di giornalismo sportivo.

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