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Osimhen rivela: "Napoli? Trattativa mentre mio padre moriva. Non ne sapevo nulla"

Il nigeriano ha raccontato la genesi del suo trasferimento al Napoli: "Mi dissero che mi sarei dovuto trasferire al Napoli, non ne sapevo nulla".


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

09/10/2025 08:16 - Interviste
Osimhen rivela: Napoli? Trattativa mentre mio padre moriva. Non ne sapevo nulla

Victor Osimhen è stato uno dei grandi colpi di mercato del Napoli di Aurelio De Laurentiis. L'edizione odierna di Repubblica riporta le parole del giocatore nigeriano alla Guardia di Finanza. E racconta perché ha cambiato procuratore prima di chiudere l’affare con il Napoli.


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Osimhen-Napoli, il racconto di Victor

Le parole di Osimhen: "L’agente che avevo prima (Jean Gerard, ndr) mi aveva manifestato un serio interesse del Napoli, ma era interessato solo al mio trasferimento e non alle condizioni di salute di mio padre. In quel periodo non avevo la testa per pensare al calcio, volevo solo sapere come stava lui», ha raccontato Osimhen alla Guardia di Finanza, in qualità di persona informata sui fatti in relazione all’inchiesta sulle plusvalenze fittizie degli azzurri. «Mi chiamò Gerard per incontrarlo a Nizza. C’erano anche Luis Campos e il presidente del Lille, Gerard Lopez. Mi dissero che mi sarei dovuto trasferire al Napoli, che c’era già un accordo di massima e che, causa pandemia, per il Lille era una buona opportunità. Ma io non ne sapevo nulla".


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La morte del papà di Osimhen

In quegli stessi giorni si consuma la tragedia della morte del padre. "In seguito alla morte di mio padre ero arrabbiatissimo con il Lille e il mio agente, perché non ero riuscito a vederlo prima che morisse. Addirittura, mi dissero che sarei dovuto partire il giorno dopo a Napoli, senza nemmeno il tempo di realizzare la morte di mio padre".

"Per rispetto del presidente del Lille andai comunque a Napoli, ma non avrei firmato nulla. Incontrai l’allenatore, che mi spiegò il progetto, e il giorno dopo De Laurentiis a Capri. Mi parlò della città e della società, ma io non capivo cosa dicesse con Giuntoli perché parlavano in italiano. Mi chiese se avessi visto il contratto, ma io non avevo ricevuto nulla".

La rottura con il vecchio agente

Victor racconta: "Rientrato in albergo, chiesi al mio agente la bozza del contratto. Mi disse che non l’aveva. Io mi meravigliai perché il presidente mi aveva detto il contrario. Alla fine, mi mostrò un foglio, uno pseudo accordo con il Napoli. Mi arrabbiai e volli tornare in Francia. Chiesi a Lopez una settimana di riposo e andai a Parigi. Poi, tornato a Lille, decisi di interrompere il rapporto con quell’agente".   

L’affare però si sbloccò. "Vedendo che il Napoli era davvero interessato, chiesi a William D’Avila di occuparsi del mio trasferimento. Verso fine luglio firmai il contratto a Lille, alla presenza di Maurizio Micheli per il Napoli e, tra gli altri, D’Avila, Lopez, Ingla, Calenda e Cros".


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