Nino D'Angelo: "Il Napoli ha la sua guida spirituale, giocatore unico nel suo genere"

C'è sempre un filo emotivo che lega Napoli ai suoi artisti e ai suoi interpreti più autentici. Quando a parlare è Nino D'Angelo, voce popolare e cuore pulsante della napoletanità, le parole non restano semplici dichiarazioni: diventano racconto, sentimento, appartenenza.

Il cantante, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha fotografato con lucidità e passione il momento del Napoli, soffermandosi sulle figure simbolo della rinascita azzurra. Su David Neres, l'artista non ha dubbi: è l'uomo che ha acceso nuovamente la luce. "Finalmente è esploso. Si sacrifica e segna, cosa chiedere di più alla vita. Ora può trascinarci", afferma D'Angelo, sottolineando quel mix di talento e generosità che ha restituito ai tifosi entusiasmo e certezze.

Poi c'è Stanislav Lobotka, centro nevralgico di ogni ambizione azzurra, definito con parole che pesano come carezze e come responsabilità: "Giocatore unico nel suo genere, una sorta di guida spirituale, ma soprattutto un giocatore capace di prendere per mano la squadra nonostante le assenze di giocatori del calibro di De Bruyne, Lukaku e Anguissa". 

E sul futuro, Nino D'Angelo non smorza l'ottimismo: "Con il rientro degli infortunati non ce ne sarà per nessuno. Si sta aprendo un ciclo? Non è facile ma non è neanche vietato sognare. Dove non si può arrivare con i soldi, si può provare con il talento e con le idee, che al Napoli non sono mai mancate".