Mazzone, il figlio svela i rimpianti del mister sul Napoli: "Mi diceva sempre una cosa"

Un'apparizione fugace, ma un'esperienza che gli ha lasciato nel cuore tanta emozione ed anche un grande rimpianto. A Napoli, Carletto Mazzone ha allenato per poco, pochissimo: appena quattro partite, nel 1997, prima di lasciare tutto e dare le dimissioni da tecnico azzurro.

Perché Carlo Mazzone si dimise da allenatore del Napoli

E' scomparso nell'agosto del 2023 e in quella stagione, in suo onore, tutti i campi della Serie A hanno osservato un minuto di silenzio alla prima giornata di campionato. A Napoli, viene ricordato da tutti come un mister diverso dagli altri, schietto e "verace", ma che è durato, purtroppo, troppo poco. Il motivo? All'epoca, non c'era certo Giovanni Manna. Il direttore sportivo attuale ha fatto il possibile per accontentare Conte sul mercato, cosa che non si può dire di ciò che avvenne con Mazzone. L'allora coach del Napoli, infatti, aveva chiesto diversi nomi, tra cui Muzzi del Cagliari, Cappioli e Bia dell’Udinese o Milanese del Parma. Il tutto, mentre vedeva saltare l'arrivo del danese Beck come rinforzo in attacco.

"Ora basta, la società deve intervenire. Questa storia dei rinforzi sta diventando ridicola”, sbottò l'allenatore. Il rendimento in campionato di quel Napoli, anche per i mancati acquisti, non fu dei migliori, e Mazzone fece ciò che oggi non va più di moda: prendersi le colpe e le responsabilità. “In Italia - disse - dopo quattro sconfitte, un tecnico dovrebbe sentirsi moralmente obbligato a dimettersi, prima che la società lo licenzi”. E ancora: "Rinunciare al mio stipendio era il minimo che potessi fare. Se fossi stato attaccato alla mia poltrona, avrei aspettato la partita contro la Fiorentina, in programma domenica prossima al San Paolo. Ma no, ho agito in linea con il mio carattere. Non ci sono altre ragioni, la questione dei rinforzi non c’entra”.

Mazzone ha rimpianto l'addio al Napoli per tutta la vita

"La mia più grande delusione nella vita - ammise lo stesso mister qualche anno più tardi - riguarda il Napoli. Ho dei meravigliosi ricordi ma purtroppo fu una stagione maledetta per noi. Avevo sperato che le cose sarebbero andate diversamente, ma alla fine ho dovuto rassegnare le dimissioni dopo sole quattro sconfitte”. 

Gli è bastato poco, in fondo, per sentirsi per sempre profondamente legato alla piazza: "Mi preme sottolineare che sono un romanista nell’anima. Nonostante la mia breve permanenza e il poco tempo che ho passato qui, ho sviluppato un grande affetto per il Napoli. Dopo la Roma il Napoli è nel mio cuore. Auguro il meglio agli azzurri per sempre”.

Il retroscena svelato dal figlio di Mazzone

Manchester City-Napoli sarà una partita speciale per tutta la famiglia di "Sor Carletto". Lo racconta suo figlio, Massimo Mazzone: "Quando c’erano questi 'derby' qui tra le sue ex squadre o i suoi ex giocatori, voleva sempre che vincessero entrambi. A Conte era legatissimo così come a Guardiola. Ma trattandosi di una squadra, che per altro aveva anche allenato in carriera, giovedì tiferebbe per il Napoli".

Proprio sull'esperienza di papà a Napoli, Mazzone jr ha poi svelato: "Mi diceva sempre che Napoli era una delle sue città ideali per lui. Aveva questo rimpianto di non averlo potuto allenare perché andò via dopo 4 partite e gli è rimasta sempre nel cuore. E anche lui è ancora nel cuore dei napoletani".