
Umberto Chiariello ha parlato di quanto successo in questi giorni in casa Napoli analizzando la situazione dei cinque giocatori azzurri.
Umberto Chiariello, conduttore delle trasmissioni calcistiche di Radio Punto Nuovo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Campania Sport, programma di approfondimento sui temi caldi in casa partenopea e non solo, in onda sulle frequenze di Canale 21. Queste le sue considerazioni sul club azzurro: "Famose a capì, come dicono a Roma. I cinque ammutinati nel Napoli, guarda caso, chi sono? Coloro che non hanno rinnovato il contratto o hanno grosse richieste. Dries Mertens è in scadenza e la folla lo ama, ora è il momento di sporcargli l'immagine e dire che è un ammutinato che va cacciato. José Callejon, anch'egli fine contratto, amatissimo, è viene tacciato di essere un ammutinato che va cacciato. Kalidou Koulibaly, lo ha già detto il presidente: 'Che vi pensate, che lo tengo a vita?! Lo devo vendere'. Quindi, a qualcuno va benissimo che anche Koulibaly vada sul libro dei cattivi".
Chiariello ha poi aggiunto: "Allan, da gennaio in poi ha avuto problemi. I giocatori si sono messi in condizione di arrivare a questo? No, non è così. I giocatori sono stati, come si dice in napoletano, dei pesci pigliati con la botta. Hanno fatto un errore clamoroso, un autogol assurdo e oggi ne pagano le conseguenze. C'è una sola soluzione per uscirne: Insigne, da capitano, deve fare un comunicato a nome della squadra in cui si scusa pubblicamente, e devono andare in ritiro prima del Milan. Invece il comunicato non l'hanno fatto. I cinque considerati 'capi rivolta' mi sembrano tanto i quattro di una volta, quelli che furono cacciati nel 1988 e che, anche in quel caso, non avevano rinnovato. Allan è stato convocato per il Salisburgo, contro il Genoa no: perché? La sua situazione è peggiorata? Spiegatemelo".