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Capello: "Conte e Allegri non hanno pregiudizi da talebani, ma Antonio si lamenta di più"

L'ex allenatore tra le altre di Juventus, Real Madrid e Roma, Fabio Capello, si è proiettato alla sfida tra il Milan e il Napoli.


Francesco MannoFrancesco MannoGiornalista

26/09/2025 09:25 - Interviste
Capello: Conte e Allegri non hanno pregiudizi da talebani, ma Antonio si lamenta di più

Milan-Napoli sarà anche la sfida tra Allegri e Conte, due tra gli allenatori più vincenti in Italia. Ne ha parlato l'ex allenatore tra le altre di Juventus, Real Madrid e Roma, Fabio Capello, nel corso della sua intervista ai microfoni della edizione odierna del giornale La Gazzetta dello Sport.


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Qual è il loro punto di forza? "Avere le idee chiare. Sia Conte che Allegri hanno sempre in mano le loro squadre, pur non tenendo moduli fissi. Entrambi sanno essere flessibili, adattarsi al materiale a disposizione, senza pregiudizi tattici da talebani del pallone. Sono eccezionali nel dare una organizzazione e a riconoscere i calciatori. Anche quando devono farsi comprare i giocatori sul mercato".


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A Conte viene rimproverato di non essere mai riuscito a brillare in Champions. "Non credo ci sia un vero motivo. A volte va semplicemente così. La storia racconta che Allegri con la Juve è andato due volte in finale, ma va anche detto che la seconda volta aveva una squadra molto, molto forte".

Il Napoli, pur arrivando dallo scudetto, ha aggiunto parecchio in estate. "Di sicuro Conte aveva già dato dei codici, ma l’arrivo di De Bruyne e l’infortunio di Lukaku hanno obbligato il tecnico a cambiare pelle alla squadra. Per esempio, con il centravanti belga si cercava più la sponda, la palla sul corpo per far salire i compagni, mentre con Hojlund si va logicamente più in profondità. Fondamentale sarà, però, riuscire a mettere sempre più a proprio agio De Bruyne, l’uomo che ti fa fare il salto di qualità, anche in Champions dove il Napoli deve recitare un ruolo da protagonista".

Torniamo ad Allegri e Conte: qual è una grande differenza tra i due? "Il modo di comunicare all’esterno. Entrambi hanno personalità e sanno essere sempre molto diretti, ma Max è più aziendalista e composto, mentre Antonio tende a lamentarsi di più, anche puntando il dito contro la società".


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Francesco MannoFrancesco Manno
Giornalista pubblicista dal 2006, è laureato in scienze della comunicazione. Ha vinto l'Oscar Campano per la sua professionalità. Ha inoltre condotto e diretto diversi programmi radio e TV.
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