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Ambrosino: "Napoli-Cagliari, Conte mi disse questa frase. Devo ringraziare Mazzocchi"

Il giovane attaccante del Napoli, Giuseppe Ambrosino, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Radio Crc, emittente partner del club azzurro.


Gaetano BrunettiGaetano BrunettiGiornalista

09/10/2025 16:29 - Interviste
Ambrosino: Napoli-Cagliari, Conte mi disse questa frase. Devo ringraziare Mazzocchi

Giuseppe Ambrosino di Bruttopilo è uno dei talenti emergenti più importanti dell'ultima generazione calcistica partenopea. L'attaccante procidano classe 2003, confermato da Antonio Conte in prima squadra, è pronto a spiccare il volo e si appresta a firmare anche il rinnovo di contratto con il club azzurro fino al 2030.


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L'attaccante isolano, attraverso l'intervista rilasciata oggi ai microfoni di Radio CRC, ha parlato della stagione del suo esordio in prima squadra: "Non pensavo di entrare in quel Napoli-Cagliari, anche perché la partita era ancora ferma sullo 0-0. Poi il mister mi ha chiamato, mi ha detto "riscaldati bene che tra poco entri", ed in quei pochi primi secondi non ho capito nulla (ride ndr). È andata bene però.  Grazie al mio percorso nel Napoli oggi mi sento un calciatore più maturo, anche se ovviamente c'è ancora tanto tanto da migliorare. Ho tantissimi ricordi legati a questi anni, sia belli che brutti. La cosa più bella che porto con me è il fatto di aver mantenuto un bel rapporto con tutti i ragazzi che ho incontrato". 


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Sul tecnico azzurro: "Conte ed il suo staff sono tra i migliori gruppi tecnici in circolazione, quindi sono contento di poter lavorare con loro. Quando ho deciso di restare a Napoli era per lavorare insieme a questo staff e a questo gruppo composto da calciatori fenomenali. Posso soltanto migliorare. Chiedo un sacco di consigli ai miei compagni di reparto, perché avendo più esperienza di me possono aiutarmi a crescere.  Ho un rapporto speciale con Pasquale Mazzocchi, essendo napoletano come me mi ha integrato subito e per questo lo ringrazio. Sono tutti bravissime persone, coinvolgono sempre sia a me che Antonio (Vergara ndr), i più giovani".

Che giocatore sono? "Non sono un centravanti da area di rigore. Mi piace muovermi sulla trequarti e soprattutto sulla sinistra: cerco di giocare più palle possibile e di fare gol.  Il Napoli ha iniziato bene il suo percorso in questa stagione. Siamo lì in vetta e credo che lotteremo tutto l'anno per cercare di fare il miglior posizionamento possibile. Naturalmente, avendo il tricolore sul petto, ogni squadra verrà ad affrontarci dando il massimo: noi ci dobbiamo far trovare pronti e provare ripetere quello che è stato fatto l'anno scorso".

Cosa direi ad un giovane? "Gli direi di non mollare mai, di inseguire sempre i propri sogni. Verranno dei momenti difficili, ma è in quel momento che si può fare la differenza per realizzarli. La maglia azzurra per me è vita. Dal primo giorno in cui ho toccato questo pallone, ho voluto vestire questa maglia. Essendo napoletano, non c'è cosa più bella".


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Gaetano BrunettiGaetano Brunetti
Giornalista pubblicista dal 2012, da sempre amante del giornalismo, in passato ha collaborato tra l'altro con Cronache di Napoli ed Il Roma. Si definisce un reporter libero, on the road.

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