Noa Lang "tifa" Neres, Hojlund pure: svelato il vero segreto del "nuovo" Napoli

Nel mondo del calcio, da sempre, regnano i personalismi. Il motivo è semplice. Ogni giocatore è un azienda con l'obiettivo di capitalizzare al massimo i propri guadagni in un arco temporale piuttosto limitato almeno se comparato ad altri professionisti.

Raramente accadono anche delle magie, capita infatti che il "noi" si sostituisca all'io. Succede che l'interesse collettivo prevalga su quello individuale e i risultati diventano fantastici. Si pensi a quanto sta accadendo al Napoli di Antonio Conte. Se gli azzurri, superando mille e più difficoltà, hanno conquistato due trofei (scudetto e Coppa Italia) in pochi mesi, il merito non è solo delle qualità tecniche dei giocatori, ma anche di quelle umane.

Il "caso" Neres è emblematico. Il brasiliano, in questo inizio di stagione, sta trascinando la squadra. E i compagni dimostrano di volergli bene davvero. Noa Lang ha infatti repostato nelle sue storie Instagram la foto che ritrae Neres premiato come MVP della finale di Supercoppa Italiana vinta dal Napoli col Bologna. Un riconoscimento importante, valorizzato ulteriormente dal dettaglio che non è passato inosservato: Lang ha taggato Carlo Ancelotti, attuale commissario tecnico del Brasile. Un messaggio chiaro, quasi un assist simbolico a un amico proprio mentre Ancelotti è al lavoro sulle convocazioni per le gare di marzo.

Hojlund è sempre uno dei primi ad abbracciare Neres dopo le reti del brasiliano, lo cerca di continuo in campo, i due hanno un grande rapporto anche fuori. Ed è questo in fondo il vero segreto del Napoli, la ragione che rende la compagine di Antonio Conte a volte "ingiocabile" per gli avversari: la capacità di essere un gruppo più che un insieme di individualità.