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Napoli al contrario, Elmas non è il vice Anguissa. Lang nemmeno con il Pisa

L'analisi della gara Napoli-Pisa, ci sono alcuni aspetti da sottolineare in merito alle scelte da parte di Antonio Conte per la partita contro i toscani.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

23/09/2025 15:18 - Campionato
Napoli al contrario, Elmas non è il vice Anguissa. Lang nemmeno con il Pisa

Il Napoli che supera il Pisa e si issa solitario al comando, così come da previsioni pre-partita, è in realtà un Napoli all’incontrario. Della squadra impenetrabile e rocciosa dello scorso anno poche tracce ultimamente, con errori individuali anche macroscopici che solo l’allenatore potrà scoprire se imputabili ad un livello di scarsa attenzione piuttosto che di eccessiva sicurezza. Fatto sta che prima Beukema ha regalato a Tramoni una palla davanti a Meret graziato, e poi capitan Di Lorenzo ha inopinatamente omaggiato il neo entrato Angori della palla che quest’ultimo ha poi crossato al centro per il gol del 2 a 3 di Lorran. Ma errori individuali a parte, già nel primo tempo si era notata una certa facilità dei toscani nel trovare linee di passaggio per via interna verso la trequarti dove a turno Moreo e soprattutto Nzola accorciavano per ricevere spesso senza alcuna pressione sulla palla. 


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Elmas non può essere il vice Anguissa

La difficoltà del Napoli già nel primo tempo nel dare continuità al proprio possesso e nel contempo nell’ alzare il livello di pressione sulla trequarti offensiva va ascritta per lo più alla mancanza di un elemento come Anguissa che per caratteristiche non può certamente vedere come proprio alter ego Elmas. Il macedone ha tante qualità e per posizione di certo può avere anche la funzione di mezz’ala, ma con caratteristiche fisiche, atletiche e organiche completamente diverse. Un giocatore tecnico, di strappo, ma non fisico né di passo. E d’altra parte si era detto al termine della compagna acquisti che pur avendo comprato 9 giocatori, al Napoli continuano a mancare un vice Di Lorenzo e un vice Anguissa. Mentre Gilmour, seppur sostituito al pari del macedone al minuto 58, in tutta onestà, gol a parte, non aveva sfigurato, Elmas è parso fuori contesto e forse anche non al meglio della condizione. In questa ottica e fermo restando il fatto che Conte e il suo staff potrebbero essere in possesso di informazioni che non conosciamo in merito alla possibilità di un sovraccarico di carattere muscolare, forse il giocatore da non togliere dal campo in queste circostanze sarebbe stato proprio Zambo, a maggior ragione del fatto che il Napoli lo perderà nel mese di Dicembre per la Coppa d’Africa.


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Atteggiamento tattico e mentale rivedibile

Pur con il rispetto che si deve verso una squadra che ha dimostrato di meritare ampiamente il pari, il Napoli campione d’Italia era al cospetto di quella che tra le neo promosse, almeno sulla carta, sembrerebbe la meno attrezzata. Eppure ancora una volta alcune critiche vanno mosse in quanto ad atteggiamento tattico e anche mentale. E’ risaputo, e la gara di esordio al Maradona contro il Cagliari lo aveva confermato, che il Napoli trova non poche difficoltà al cospetto di squadre che si chiudono in blocco basso e compatto. Ebbene, anche ieri sia pure con ordine, il Pisa intasava gli spazi soprattutto per via centrale, conoscendo bene il modo di giocare del Napoli post-Kvara. Avremmo auspicato quindi, che almeno in gare del genere, tanto il canovaccio tattico quanto gli interpreti potessero mutare.

Lang e Neres in campo nemmeno contro il Pisa

Tradotto in soldoni, come già un paio di settimane orsono evidenziammo da queste colonne, Conte rischia di restare ostaggio di questa idea dei “Fab Four” o comunque di una idea di gioco che di fatto taglia fuori le possibilità di giocatori come Noa Lang e Neres di veder il campo. Dalla Pass Map che riporta le posizioni medie in campo è ampiamente rilevabile come il gioco sia stato ancora una volta indirizzato per vie centrali e quasi mai in ampiezza, specie a sinistra per l’atavica asimmetria del post-Kvara. Ma se lo scorso anno questa dichiarata asimmetria poteva essere giustificata dalla mancata sostituzione di un elemento con le caratteristiche del georgiano, lo stesso non può dirsi quest’anno. Lang è stato preso per questo, senza trascurare il fatto che Neres sarebbe impiegabile sia a destra, dove dà il meglio, che a sinistra, almeno in gare come questa in cui l’avversario andrebbe messo lì e sottoposto e la difesa stressata con uno contro uno continui. Invece, purtroppo, nemmeno ieri un minuto né per Lang (per lui finora 15 minuti in 5 gare ufficiali tra campionato e coppa), che era in procinto di entrare prima del gol di Spinazzola che lo ha costretto a riaccomodarsi nuovamente in panca (ma perché?), né per il brasiliano (30 minuti totali racimolati da inizio stagione complice anche un affaticamento muscolare). In certe gare è evidente che viene più semplice togliere dal campo elementi come Elmas e Gilmour dopo meno di un’ora. Ma non sarebbe lesa maestà far seder in panca anche McTominay (ieri peggior prestazione da quando è a Napoli) o l’impalpabile e a tratti indolente De Bruyne visto ieri sera. Conte avrebbe la possibilità e gli uomini per cambiare sistema e tornare all’occorrenza al 4-3-3, ma l’impressione netta è che al momento faccia enorme difficoltà a togliere dal campo taluni giocatori blasonati, e fa specie pensarlo conoscendo la scorza dura del tecnico salentino. Mentre, sia gli errori individuali segnalati in zona difensiva, sia l’atteggiamento parso al limite della sufficienza specie da parte del belga, dovranno essere certamente oggetto di confronto tra il tecnico e la squadra. Il fallo del belga su Leris poi non sanzionato erroneamente con il rigore, non il primo di questo genere commesso da Kevin da inizio stagione, è una leggerezza grave, così come fastidioso è parso l’atteggiamento di superficialità di vari elementi in alcune fasi della gara, anche sul punteggio di 3 a 1.

grafica posizioni medie Napoli

Le metriche che fanno riflettere

Come spesso accade la cartina di tornasole è data dai numeri, che certificano e confermano la prova negativa dei partenopei e quella ottima dei toscani. Possesso spesso sterile degli azzurri - 63,5% a fine gara - conclusioni verso lo specchio della porta più o meno in equilibrio - 18 a 15 per il Napoli - così come quelle nello specchio della porta - 6 a 6 -. Anche i passaggi chiave 12 a 11 per i padroni di casa evidenziano un inatteso equilibrio. Le metriche che maggiormente fotografano al meglio le difficoltà del Napoli di ieri riguardano i recuperi in zona offensiva - solo il 3,8% per gli azzurri contro il 9,3% degli ospiti - e il valore degli expected goals che al netto del rigore è stato alla fine di 1,19 per il Napoli e 1,80 per il Pisa. Infine, anche gli expected points al fine gara sono stati appannaggio netto dei toscani con 2,33 contro appena 0,50 dei partenopei. Ricordiamo che questa metrica misura i punti attesi, assegnando un punteggio da 0 a 3 a ciascuna squadra in base alle proprie prestazioni e probabilità di vittoria, anziché al risultato effettivo, basandosi su parametri come gli Expected Goals (xG) e gli Expected Goals Against (xGA) permettendo una valutazione "alternativa" e più "meritocratica" che riflette meglio il valore della performance di una squadra sul campo. 

metriche napoli pisa

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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, a fine anni '90 ha seguito da vicino il Napoli, sia Primavera che prima squadra.

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