Napoli pazzo di Atta, il francese rompe il silenzio e parla del futuro
Il Napoli è pazzo di Arthur Atta, uno dei migliori centrocampisti del campionato italiano, attenzionato da diverse big europee.

Arthur Atta è uno dei migliori talenti del campionato italiano di calcio, non a caso è finito nelle mire dei maggiori top club italiani ed Europei, fra cui il Napoli di Antonio Conte, che l'avrebbe inserito nella short list degli acquisti da chiudere per gennaio.
Ai microfoni de La Stampa, il calciatore dell'Udinese ha rotto il silenzio e sul suo ambientamento in Italia, ha evidenziato: "Sto studiando l'italiano. Lo imparo con il mio insegnante e guardando la tv: un po’ di serie. Il Gattopardo, ad esempio. Runjaic? Ho un ottimo rapporto con lui, mi dà molti consigli. Vuole che sia più vicino alla porta per di più. Qui il calcio è diverso rispetto a quello francese, è più tattico ma anche più fisico. Dunque ho lavorato un po’ sul mio corpo insieme con i preparatori. Ho aumentato la massa muscolare di circa 4 chili da quando sono in Italia. All’inizio è stato faticoso cambiare certe abitudini, ma ora mi sono abituato".
Suo papà è un ex calciatore professionista. Anche lui le dà consigli? "Sì, il più importante è di stare sempre concentrato su di me, sulle cose che devo fare io per migliorare. Perché è vero che il calcio è un gioco di collettivo, ma per aiutare la squadra devi rendere al massimo".
La sua specialità sono i dribbling: dote innata o c’è anche tanto esercizio? "È una cosa innata, immagino, innanzitutto. Però è anche importante allenare questo fondamentale. Nel mio caso, poi, ha inciso molto il fatto che da ragazzino non ero alto, non ero fisico. Quindi dovevo imparare a giocare con il corpo, capire prima dov’erano i miei avversari, muovermi con rapidità e “giocare” con la palla. Più avanti, quando sono diventato un po' più alto e strutturato, tutto è diventato più facile e ho conservato questa mia caratteristica".
Studia qualche altro “dribblomane”? Ha un modello di riferimento? "Credo che tutti i giocatori che amano fare dribbling abbiano il mito di Neymar. Come lui non c’è nessuno".
Altri calciatori che la ispirano? "Il mio mito è CR7. Sono cresciuto facendo il tifo per lui, perché per me è sempre stato il giocatore più forte del mondo: un campione che fa la differenza, che vince le partite da solo".
Lei ha segnato un gol all’Inter. Turnover permettendo, può provare a fare il bis contro un’altra big italiana. "Segnare anche allo Stadium sarebbe il top".
Nella Juve gioca Thuram, suo connazionale. "Ci siamo incrociati in Francia quando giocavo nel Metz, posso dire che è forte! Veramente forte".
Se chiude gli occhi e sogna un grande momento della sua carriera cosa vede? "Vedo... un giro di campo in festa con la Francia. Sarebbe davvero un sogno".
Sul futuro: "All'Udinese sto bene, ho tutto per migliorare e crescere sempre di più".
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